Il bon ton della tavola: consigli per fare bella figura

Prima delle indicazioni su come disporre bicchieri, piatti e posate e su come ci si comporta, quando molte formalità del passato si sono perse, ritengo sia comunque utile fare un ripassino di quello che dice in proposito il galateo.

Sicuramente conoscere le buone maniere è un modo per dimostrare le buone maniere e il rispetto verso il prossimo: certi principi valgono anche oggi e a mio avviso saranno validi sempre. 

Tovaglia e tovaglioli

Per un evento formale meglio scegliere una tovaglia semplice e quindi di lino bianca (molto signorile) oppure di fiandra. In entrambi i casi i tessuti resistenti permettono lavaggi energici e quindi assicurano un loro utilizzo lungo nel tempo. Importanti sono le dimensioni della tovaglia rispetto alla grandezza del tavolo. Non dovrà essere risicata né troppo lunga tanto da disturbare gli ospiti una volta seduti. La caduta laterale non dovrebbe superare i 50 cm. per lato.

I tovaglioli dovrebbero essere coordinati alla tovaglia, cioè dello stesso tessuto, se si decide di usare quelli di carta, meglio se a tinta unita che ben si abbini con il colore della tovaglia e i piatti.

Il tovagliolo si può disporre a destra, a sinistra o sopra il piatto, ma mai, sotto alle posate.

La tovaglia da usare per un ricevimento informale, può essere di cotone, lino, con tonalità vivaci o a tinta unita, ma anche qua l’importante è che si adatta al tipo di cena e che si accosti bene con i piatti. I tovaglioli è meglio che siano uguali alla tovaglia e piegati in modo semplice o più artistico.

Non appena ci si siede, il tovagliolo va messo sulle gambe, sempre. Dovrebbe essere utilizzato ogni qual volta si decide di bere poiché è sgradevole vedere i calici in tavola unti o con impronte delle labbra. Mai legarlo intorno al collo neanche dei più piccini, per i bimbi più piccoli esistono gli appositi bavaglini con il raccogli pappa.

Posate

Forchetta a sinistra, disposte in ordine di utilizzo, dall’esterno verso l’interno, coltello a destra con la lama rivolta verso il piatto e cucchiaio alla destra del coltello. Dall’antipasto al secondo la posata da prendere per prima è sempre quella più esterna, regola valida sia per forchetta che per coltello. sulla sinistra le forchette, disposte in ordine di utilizzo, dall’esterno verso l’interno; alla destra i coltelli con lama rivolta verso l’interno e, a concludere, più esterno il cucchiaio

Durante le interruzioni del pasto, è buona norma mettere forchetta e coltello sul piatto in posizione delle lancette dell’orologio alle 20:20 mentre al termine del pasto le posate andrebbero posizionate rivolte verso l’altro in posizione parallela, alle 18:30.

Uso del cucchiaino da caffè: il caffè deve essere mescolato con delicatezza dal basso verso l’alto, subito dopo è buon uso poggiare il cucchiaino, anche se sporco, direttamente sul piattino.

Calici e bicchieri

Il numero massimo di bicchieri consentiti dal galateo è cinque, tuttavia, non sempre si ha a disposizione tavoli abbastanza grandi da contenerli tutti, quindi il minimo sindacabile è di avere almeno un bicchiere per l’acqua e una per il vino. La tradizione sia casalinga che della ristorazione voleva il calice grande per l’acqua, quello medio per il vino rosso, quello leggermente più piccolo per il bianco, la flute per lo spumante e il classico calicino per il vino dolce. Oggi sia nel privato che nella ristorazione si predilige per l’acqua un bel bicchiere (senza stelo), mentre rimangono i calici per i vini a volte anche due per i rossi, uno leggermente più grande e panciuto dell’altro per i rossi più strutturati e invecchiati. La disposizione corretta prevede che il bicchiere dell’acqua venga posto in direzione della punta del coltello, subito dopo si continua sulla destra con quelli del vino dando la precedenza al calice per il vino rosso e a seguire quello per il bianco, posizionato avvicinandolo leggermente al commensale, un po’ più dietro quello da dessert. I bicchieri non vengono mai sparecchiati ma lasciati a tavola.

In caso di inviti informali e comunque per conviviali tra amici, si può anche optare per il calice universale (ogni vetreria suggerisce il suo modello) che va più o meno bene per ogni tipo di vino, dalle bolle ai rossi, e che ci semplifica anche l’apparecchiatura, dato che si può abbinare a un qualsiasi bicchiere per l’acqua, anche decorato o colorato.

Piatti

Il sottopiatto non deve mancare in un’occasione importante e deve rimanere sempre in tavola.

Sistemate già il piattino per l’antipasto sul piatto piano e poi porta in tavola la fondina già riempita con la minestra. Per servire la pastasciutta e il risotto, si dovrebbero usare i piatti piani, ma se non ne hai abbastanza dello stesso servizio utilizza pure le fondine. Per prendere gli ultimi cucchiai di brodo il piatto va inclinato verso il centro del tavolo; questo per avere più padronanza del gesto e non rischiare di rovesciare tutto.

Bottiglie e caraffe

Nelle occasioni formali bottiglie e caraffe dovrebbero essere sistemate su un carrello o un tavolino accanto al tavolo da pranzo. Oppure si possono disporre sul tavolo a portata di mano degli ospiti.

Come si sta seduti a tavola? La postura è con la schiena dritta senza mai appoggiare i gomiti sul tavolo. Le braccia vanno lungo i fianchi e solo le mani sulla tovaglia, o sul tavolo.

Buon appetito’ secondo il galateo non si dice: basta un sorriso. Preso atto di questo, pensiamo che, al giorno d’oggi, mettersi a tavola è un piacere conviviale e che quindi qualche eccezione è più che perdonabile!

Quando si può iniziare a mangiare: è obbligatorio attendere che tutti gli ospiti siano serviti e che i padroni di casa comincino il proprio pasto. Mai toccare gli alimenti con le mani, tranne per il pane e i grissini, che vanno comunque prima spezzati e poi portati alla bocca. Dopo aver spezzato il pane, bisogna poggiarlo sul piccolo piattino posizionato a sinistra del posto tavola.

Il cellulare:  non si parla al telefono mentre siamo a tavola, né si inviano messaggi. E’ perdonato l’uso del telefono per fotografare piatti e vini, io ovviamente lo faccio e non potrei dire altrimenti, magari aggiungendo qualche parola di apprezzamento o di informazione se ne siamo in possesso.

Brindisi

Secondo il galateo non bisognerebbe dire né “cin cin” né “salute”, ma solo alzare il bicchiere con braccio disteso all’altezza del viso e fare un cenno con la testa, magari con un sorriso e ricordiamoci: se si tocca un bicchiere, occorre farlo con tutti i commensali presenti!

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